Vino Frizzante
Secondo le direttive europee, un vino si definisce frizzante quando, conservato alla temperatura di 20 °C in recipienti chiusi, presenta una sovrappressione, dovuta all’anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione in soluzione, non inferiore a 1 bar e non superiore a 2,5 bar. Come per gli spumanti, esistono anche i vini frizzanti non naturali ovvero quelli gassificati (detti anche artificiali) ovvero quelli che presentano “una sovrappressione dovuta all’anidride carbonica in soluzione, totalmente o parzialmente aggiunta”.
Molti vini a denominazione di origine protetta hanno versioni frizzanti (a volte dette “vivaci” per utilizzare un sinonimo). La Barbera è un vitigno che si presta bene per produrre vino frizzante, come pure la Malvasia: non a caso, tra le etichette di Cantina Valtidone, troviamo l’Aurora Malvasia Frizzante Doc, l’Armonia Ortrugo Frizzante Doc, la Malvasia 50 Vendemmie Frizzante, ma anche il Caesar Augustus Gutturnio Frizzante Doc.
I vini frizzanti della nostra cantina
Qualche informazione aggiuntiva sui nostri vini frizzanti
Secondo la definizione CE comunitaria un vino frizzante deve contenere anidride carbonica (CO2) endogena (ottenuta cioè dalla fermentazione naturale e quindi non aggiunta artificialmente) in soluzione. Questo gas così disciolto deve generare nel vino, in recipiente chiuso, una sovrappressione compresa tra 1 e 2,5 atmosfere a 20 °C.
Nella nostra cantina l’elaborazione dei vini frizzanti avviene nel seguente modo:
- scelta della massa del vino da frizzantare, preparandola con le opportune chiarifiche e filtrazioni;
- travaso della partita di vino in autoclave, cioè una vasca speciale in grado di resistere alla pressione che genererà il processo di elaborazione. Tale vasca è fornita di dispositivi di riscaldamento e di refrigerazione per realizzare la fermentazione fra 20 e 25 °C;
- presa di spuma vera e propria, tramite l’aggiunta nel vino di lievito selezionato e di uno speciale sciroppo dolce di origine vinica, l’MCR o mosto concentrato rettificato. Per certi vini come la malvasia possiamo optare per l’aggiunta del mosto parzialmente fermentato della stessa tipologia, conservato in cella frigo durante l’anno. In questo modo otteniamo un incremento dei profumi varietali tipici. La rifermentazione verrà quindi condotta in autoclave a 20 / 25 °C: in circa due settimane i lieviti consumeranno gli zuccheri presenti, generando di conseguenza l’anidride carbonica dalla quale, restando disciolta nel vino, dipenderà la frizzantatura finale a 2 / 2,5 atmosfere. In questo momento si ha anche un leggero incremento della gradazione alcolica svolta di circa 0,5 %vol;
- successiva refrigerazione a -5 °C e stabilizzazione a freddo per almeno altre due settimane; più questa fase sarà prolungata e più la CO2 sarà intimamente disciolta all’interno del vino, migliorando così l’impatto tattile e gustativo del vino in bocca al momento della degustazione;
- filtrazione ed imbottigliamento: per queste lavorazioni occorre l’accortezza e la tecnologia di cantina per poterle eseguire in isobarico con contropressione di gas azoto alimentare: in questo modo scongiureremo eventuali rischi di sgasature non volute del vino
Come da tradizione piacentina la nostra cantina propone una vasta offerta di vini frizzanti sia bianchi -come l’autoctono Ortrugo 50Vendemmie– che rossi -come il tipico Gutturnio Caesar– che ben si abbinano alla cucina schietta emiliana. Sono presenti infine anche le versioni frizzanti e dolci sia della Malvasia che della Bonarda in modo da accompagnare dessert e pasticceria di fine pasto.
Il nostro staff è sempre a vostra disposizione per qualsiasi esigenza