Alla scoperta del Sauvignon Blanc
Intensamente aromatico e rinfrescante, il Sauvignon Blanc dà vini che si bevono prevalentemente giovani. La sua Regione d’origine, come si legge nell’Atlante Mondiale dei Vini di Jancis Robinson, è la Loira, in particolare la zona intorno a Sancerre e Pouilly-sur-Loire, dove si produce il Pouilly-Fumé e dove il vitigno può variare molto a seconda dell’annata. Se coltivato in climi troppo caldi può perdere l’acidità e l’aroma tipici: in Australia ed in California risulta spesso troppo pesante. Tenuta sotto controllo l’eccessiva vigoria del vitigno, questa varietà cresce molto bene in Nuova Zelanda, soprattutto a Marlborough, come nelle zone più fresche del Sudafrica. Nella regione di Bordeaux spesso è utilizzato in uvaggio con il Sémillon per ottenere vini sia secchi che dolci.
Il Sauvignon Blanc e la sua storia
Il vitigno Sauvignon assieme allo Chardonnay è la varietà a bacca bianca più diffusa e famosa al mondo, e da essa si ricavano alcuni fra vini bianchi più conosciuti e ricercati. L’origine del suo nome deriva da “sauvage” (selvatico) quindi l’etimologia corriponderebbe a quella dei nostri Lambruschi (dal latino “vitis lambrusca”, ossia selvatica), con i quali esiste infatti qualche lontana affinità. Ne esistono perlomeno due biotipi, il Sauvignon piccolo o giallo e il Sauvignon grosso o verde, meno diffuso e che corrisponde al Sauvignonasse, simile al Tocai Friulano. In Italia le Regioni più vocate per l’allevamento del Sauvignon sono, storicamente, Friuli e Alto Adige, ma se ne trovano declinazioni di ottimo livello anche in altri territori, compreso, ça va sans dire, il Piacentino.
Le caratteristiche organolettiche del Sauvignon Blanc
Il Sauvignon Blanc è un’uva considerata aromatica e la sua presenza nel vino è facilmente riconoscibile grazie alla sua ricchezza e varietà di aromi. Le caratteristiche aromatiche del Sauvignon Blanc sono fortemente influenzate da tre fattori principali – certamente validi per qualunque altra uva – e che incidono notevolmente sulla sua personalità. I due fattori principali sono il clima del luogo in cui è stata coltivata l’uva e il grado di maturazione al momento del raccolto. Il terzo fattore, che in quest’uva rappresenta una condizione inusuale, è determinato dalla fermentazione e dalla maturazione in botte. Si ricorda che il modo più frequente e tipico della vinificazione del Sauvignon Blanc è svolto in contenitori d’acciaio e comunque inerti. A prescindere dal modo in cui il Sauvignon Blanc viene vinificato e dal luogo in cui è stato coltivato, quest’uva si presenta sempre con un elegante aroma che contraddistingue tutte le uve aromatiche e che ricorda direttamente il profumo dell’uva.
La caratteristica gustativa principale del Sauvignon Blanc è certamente la sua spiccata acidità. In genere i suoi vini sono prodotti con un grado alcolico medio-alto, un fattore che è anche giustificato dalla notevole acidità dell’uva e che quindi necessita di opportune “correzioni” in modo da risultare equilibrato. Nonostante l’equilibrio del vino sia più o meno corretto, è proprio l’acidità la caratteristica che consente di identificare principalmente il Sauvignon Blanc e questa qualità è certamente molto apprezzata e appropriata per questo tipo di vino e per la natura aromatica dell’uva. Il Sauvignon Blanc produce vini con strutture e corpi piuttosto vari e che dipendono dal clima in cui l’uva è stata coltivata, dal tipo di terreno e la maturazione. I vini prodotti con quest’uva possono avere strutture piuttosto delicate fino ad arrivare ad un buon corpo, una caratteristica che spesso è determinata dal modo di vinificazione e in particolare all’uso della botte.
Le caratteristiche ampelografiche e tecniche del Sauvignon Blanc
Il grappolo del Sauvignon Blanc è piuttosto piccolo e nonostante sia diffuso nella grande maggioranza dei paesi vinicoli del mondo, per dare il meglio di sé ha bisogno di condizioni colturali piuttosto particolari. Il Sauvignon Blanc matura abbastanza tardivamente, tuttavia può essere raccolto anche precocemente in funzione dello stile di vino che si intende produrre. Proprio il momento della sua raccolta presenta un fattore critico: se vendemmiato troppo presto risulta essere troppo acido e poco aromatico, mentre se vendemmiato troppo tardi perde parte della sua tipica acidità. Inoltre è piuttosto sensibile alla formazione di muffe – in particolare alla Botrytis Cinerea – pertanto richiede una maggiore attenzione nella coltivazione. In genere la formazione di Botrytis Cinerea è desiderata per la produzione di vini muffati, come il Sauternes e il Barsac, in cui il Sauvignon Blanc viene spesso utilizzato per aggiungere acidità al Sémillon. Il Sauvignon Blanc preferisce climi freschi – come per esempio quello della Valle della Loira – una condizione che consente di sviluppare i migliori e più raffinati aromi, troppo preziosi per essere coperti dagli aromi della botte. Non a caso, è proprio nei paesi più caldi, come la California, che si tende a fermentare e a maturare quest’uva in botte.
Gli abbinamenti con il Sauvignon Blanc
Accompagna ottimamente gli antipasti leggeri, pasta con freschi sughi di verdure e gazpacho, piatti a base di pesce come ceviche e carpacci di polipo o tonno, crostacei, formaggi freschi. È ottimo in abbinamento a tutti i piatti della cucina vegetariana ed è un valido compagno di quella etnica, specialmente se piccante. Curiosità: è utilizzato anche nella vinoterapia, per le sue proprietà calmanti.
I vini sauvignon della nostra cantina
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