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Vini eroici | Approfondimento

Custodi di antichi saperi e aperti a innovazioni nella produzione, vincolati ai ritmi imposti dalla natura e i repentini mutamenti dovuti al cambiamento climatico, tutti i viticoltori possono definirsi degli eroi. Questa definizione diventa ancora più calzante se parliamo di realtà nate in zone impervie, dove la coltivazione dei vigneti avviene in condizioni più estreme rispetto a quella tradizionale. Da questo rinnovato equilibrio tra l’uomo e l’ambiente che lo ospita nascono i vini cosiddetti eroici.

Cosa sono i vini eroici

La tutela della biodiversità è il principio cardine dell’agricoltura eroica, valorizzando specie che nascono in luoghi ancora incontaminati delle nostre montagne e colline. Aree difficili da raggiungere e a maggior ragione da coltivare, se non facendo ricorso alla manualità e alla pazienza, lasciando da parte macchinari moderni e recuperando invece le abilità contadine dei nostri nonni. E’ quello che avviene anche nella viticoltura eroica, nata su terrazzamenti a strapiombo sul mare o sulle cime della Valtellina, scoperta da qualche decennio dalla stampa specializzata. Decisamente un soggetto affascinante, da film. Non a caso il celebre cineasta Ermanno Olmi ha dedicato il documentario “Le rupi del vino” del 2009 proprio a questo tema. Ma è solo in anni più recenti che è riuscita ad attirare l’attenzione degli enti preposti, con la definizione di criteri ben precisi e disciplinari da parte del ministero dell’Agricoltura, oltre al conferimento di un premio dedicato.

Vini eroici: ecco perché si chiamano così

Un vero e proprio patrimonio storico e culturale che si è voluto preservare, anche attraverso normative precise. Il Cervim – Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana – ha recentemente fissato i parametri da rispettare, poi ratificati da un marchio collettivo di appartenenza registrato a livello europeo. Per poter ottenere questo riconoscimento, i vigneti eroici devono trovarsi in una di queste condizioni:

  • pendenze superiori al 30%
  • altitudine oltre i 500 m s.l.m.
  • coltivazione su gradoni o terrazze
  • coltivazione su piccole isole

E’ evidente che in queste zone qualsiasi aspetto della viticoltura, dalla coltivazione delle vigne alla raccolta dei grappoli, fino alla produzione, avvenga in condizioni in cui l’apporto delle macchine è estremamente ridotto se non del tutto assente. A buon diritto, quindi, quelli che si possono degustare alla fine di questo procedimento devono essere definiti vini eroici.

Dove si producono i vini eroici

Tutelati da un decreto attuativo del ministero dell’Agricoltura, varato nel 2020, la mappa geografica di produzione dei vini eroici è in continua espansione e abbraccia tutto lo Stivale, da Nord a Sud. Si può così davvero tracciare un itinerario ideale lungo l’Italia, passando dalla Valle d’Aosta, la Regione più piccola ma dalle cime più alte, alla Valtellina in Lombardia, per approdare alle Cinque Terre in Liguria, fino ad arrivare all’isola di Pantelleria in Sicilia e poi risalire, verso il Veneto nella zona di produzione del prosecco Valdobbiadene, dove in alcuni punti le viti si trovano lungo pendii così ripidi da dover ricorrere alla lavorazione manuale.

Le caratteristiche dei vigneti eroici

Non stupisce che il nostro Paese, circondato dal mare e con il 35% del terreno occupato da montagne, possa vantare il primato della maggior presenza di vigneti eroici. Basti pensare ai gradoni delle Cinque Terre in Liguria, a strapiombo sul mare, dove ogni spazio disponibile è occupato da vigne, principalmente per la produzione di vini bianchi. Restando sempre al Nord, anche in Val d’Aosta la viticoltura eroica ha preso piede, praticamente a un passo dal cielo: qui i vigneti si trovano anche a 1200 metri di altitudine. Caratteristiche estreme si ritrovano anche al Sud: a Ischia e lungo i pendii della Costiera Amalfitana. A Pantelleria, per proteggere l’uva dal caldo, la vite viene coltivata a alberello in pochi, preziosissimi, ettari.

Le peculiarità dei vini eroici

Gli appassionati del settore, sempre più alla ricerca di autenticità e produzioni di nicchia, non possono non apprezzare vini di questo tipo, nati in condizioni ambientali e climatiche estreme. Un vero e proprio emblema del territorio che li ha prodotti. Vitigni autoctoni che nell’arco dei secoli di sono adattati al clima e ai pendii scoscesi lungo i quali si sono abbarbicati con la stessa tenacia con cui i viticoltori raccolgono, ogni anno, grappoli accarezzati da brezze marine o temprati dal vento frizzante delle Alpi, dopo aver retto gelate improvvise così come le temperature torride che sempre più accompagnano le nostre estati. Tutto questo dona aromi unici ai vini eroici, piccole produzioni in termini quantitativi e proprio per questo in maggiore difficoltà davanti alle leggi di mercato. Per valorizzare queste tipicità, nel 2018 il ministero dell’Agricoltura ha effettuato un primo censimento dei vigneti eroici, mentre il Cervim, con il patrocinio Oiv, ha istituito un premio ad hoc, denominato Mondial des Vins Extrêmes ai migliori vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche. Ad essere premiato, nelle ultime edizioni, è stato proprio un passito di Pantelleria.

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