Il potere della luna sul vino | Approfondimento
“Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?” La domanda che Giacomo Leopardi affida al pastore, protagonista del suo celebre poema, resta un interrogativo che ancora oggi ci poniamo. Che sia credenza popolare o saggezza contadina, è la luna a dettare, da sempre, i ritmi dell’agricoltura. La viticoltura non fa eccezione: dalla potatura ai nuovi innesti, fino alla vendemmia tutto è regolato dalle fasi lunari. Ma è quando si tratta di godere del frutto di tanto duro lavoro che la luna esercita il massimo del suo potere.
Luna in cantina
Mai lavorare il vino con la luna ‘nuova’. È un’indicazione che, pur non rientrando in nessun disciplinare di produzione, i viticoltori hanno fatto propria. La luna ‘vecchia’, ossia piena, invece è l’ideale per travasare qualsiasi tipo di vino ed iniziare l’imbottigliamento. Una motivazione potrebbe essere riconducibile alle variazioni di pressione atmosferica, legate alle fasi lunari. La luna ‘nuova’ farebbe scendere il livello del vino all’interno della bottiglia, formando aria fino a far saltare il tappo.
Verità o tradizione
È d’obbligo ricordarlo: non esistono fondamenti scientifici sull’effettiva influenza della luna sulla qualità del vino. Metodi di lavorazione consolidati lungo i secoli, però, devono avere un fondamento che non si basa solo sulla tradizione, quanto sull’esperienza diretta. Efficacia testata non solo nella fase dell’imbottigliamento, ma anche in momenti fondamentali del processo di vinificazione, come ad esempio la fermentazione alcolica. La luna ‘giusta’ può rendere questo passaggio più veloce e migliorare la lavorazione del vino.
A ogni vino la sua luna
Quando imbottigliare, quindi? Il periodo migliore va dall’inizio dell’anno alla primavera, da gennaio ad aprile. Proprio il periodo primaverile consentirebbe di garantire al vino nuovo profumi e un gusto più piacevole, con note acide meno sviluppate. Con la luna crescente si consiglia di imbottigliare i vini più frizzanti. La luna calante è invece indicata per vini a lungo invecchiamento e per i vini dolci. La luna ‘vecchia’ è amica di ogni tipologia di vino e le date da tenere a mente sono queste:
- Dal 7 marzo al 20 marzo 2023
- Dal 6 aprile al 19 aprile 2023
- Dal 5 maggio al 18 maggio 2023
Imbottigliare, tradizione senza età
Il ricorso al lunario è imprescindibile se si intende acquistare vino sfuso da imbottigliare a casa propria, come una volta. Un’abitudine tramandata sicuramente dai nostri nonni ma che continua ad essere ben radicata, non solo per motivazioni economiche o mantenere viva la tradizione. Si tratta piuttosto di autentici appassionati, che girano cantine alla ricerca di piccoli tesori in grado di incontrare maggiormente il proprio gusto. Assaggio dopo assaggio, si può scegliere la bonarda dagli aromi fruttati, o il più strutturato barbera, così come il gutturnio e l’ortrugo della tradizione, senza trascurare la duttile malvasia. Altro aspetto da tenere in considerazione, l’imbottigliare il proprio vino consente di sentirsi parte del processo produttivo. Da un tocco personale, quasi artigianale, alla bottiglia che si decide di portare in tavola.
Come e quando imbottigliare il vino
Prima di mettersi all’opera, soprattutto se non si è esperti, occorre controllare – oltre alla luna – anche il meteo. È infatti consigliabile imbottigliare in giornate non troppo umide o fredde e senza vento. Il kit necessario è semplice e poco costoso, adatto a tutte le esigenze: una macchina riempitrice, a due o tre attacchi, un tubo di collegamento, e una macchina tappatrice, per tappi in sughero o a corona. Tutta l’attrezzatura deve essere ben pulita, per evitare alterazioni del vino, così come le bottiglie. In questo caso, è possibile sceglierle di tipologia diversa in base al vino che si intende imbottigliare. La bottiglia da spumante è la più indicata per i vini frizzanti, come i vini piacentini, oltre ad avere l’imboccatura con scanalatura per l’ancoraggio del tappo a corona.
I consigli
L’igiene e la pulizia sono fondamentali in tutti i processi di imbottigliamento, a partire dalle damigiane utilizzate per l’acquisto dei vini sfusi in enoteca. Per evitare rifermentazioni in damigiana, è necessario procedere al travaso in bottiglia entro due o tre giorni dall’acquisto. Le bottiglie – di misura standard da 0,75 cl – dovranno essere conservate coricate per sette giorni e poi posizionate in verticale, in un luogo fresco e con poca luce. La fase della rifermentazione potrà durare da uno a due mesi. Prima di stappare la prima bottiglia meglio controllarne in controluce il contenuto. Se è limpida, è pronta per essere portata in tavola.
Leggi anche:
Le Guide ai vini d’Italia. Curiosità | Approfondimento
Cantina Valtidone premia la Scuola con il nuovo Concorso “Crea la mascotte!”