fbpx Skip to content

Le Guide ai vini d’Italia. Curiosità | Approfondimento

Una guida ai vini può essere un’ottima idea per chi vuole muovere i primi passi nel mondo del vino, in modo da poter contare su dritte e indicazioni di giornalisti enogastronomici qualificati. Se la passione per il vino non conosce flessioni, nell’ultimo anno la sua vendita e il consumo sono stati condizionati in parte dalla crisi economica e in parte dalla ripresa del turismo. Tutto questo porta a una maggiore consapevolezza del consumatore, che vuole essere consigliato nella scelta della migliore bottiglia da degustare.

Come nasce una guida ai vini

Tipologia di vino, regione di produzione, fasce di prezzo, etc: molteplici possono essere i diversi criteri adottati nella stesura delle guide. Quello che resta comune è il lavoro certosino, svolto dai curatori, nella loro stesura. Redatte da esperti, sommelier o giornalisti enogastronomici, le guide ai vini comportano un lavoro di mesi, svolto tra partecipazione a fiere di settore, degustazioni, visite nelle aziende per attribuire il punteggio finale. Ogni anno questo grande lavoro di selezione riparte, prendendo in considerazione vini di annate diverse che le Cantine decidono di porre all’attenzione: dall’ultima produzione a quella destinata a valutazione nei casi di vini invecchiati.

La selezione

Le stesse aziende, infatti, posso inviare una selezione delle proprie produzioni ai redattori delle guide. Tanti i fattori presi in considerazione dai recensori, che vanno al di là della valutazione dei singoli vini. Ad esempio nel sistema di valutazione scelto da ‘Vitae’, la guida vini curata dall’Associazione Italiana Sommelier, l’analisi della stessa Cantina gioca un ruolo importante, con la classificazione del valore medio dell’azienda, elaborato sulla storicità della produzione, i riconoscimenti ottenuti, la costanza qualitativa espressa dai vini nel tempo. Tra i punti di forza rientra il legame tra i vini e il territorio: il rispetto e la valorizzazione del terroir sono un valore imprescindibile, valutato molto positivamente fase di punteggio. E sì, anche il packaging, rinnovato e reso più accattivante, può avere un peso. Anche se restano gusto e olfatto ad avere l’ultima parola.

Le degustazioni

La parte più affascinante, soprattutto per i neofiti, è la degustazione dei vini da recensire. Come avviene? Ad esempio, i sommelier delle commissioni Ais, le eseguono alla cieca. Le etichette dei vini proposti vengono coperte, in modo da consentire alle commissioni – solitamente composte da 4/5 sommelier e un capo panel – di poter esprimere un giudizio senza condizionamenti. Il metodo seguito è, in questo caso, quello dell’Associazione Italiana Sommelier e si compone di tre fasi: visiva, olfattiva, e gusto – olfattiva. Ma, si diceva, diverse le guide ai vini, diversi i metodi adottati dai curatori. Altri eseguono le degustazioni personalmente e nello stesso ambiente seguendo un proprio sistema di valutazione e punteggio. Questo metodo, chiamato analisi sensoriale, valuta l’indice di piacevolezza del vino, prendendone in considerazione tre parametri: la consistenza, l’equilibrio e l’integrità. In altri casi ancora la selezione avviene in più fasi: è questo il metodo di ‘Sparkle’, la prima guida dedicata agli spumanti italiani, per la quale la degustazione si svolge in due passaggi. Il primo e il più importante è quella di selezione, seguito da una degustazione finale, a distanza di oltre tre mesi, di oltre il 15% dei vini già scelti, per decretarne i migliori.

Tipologia di vino

Alcune Guide scelgono come criterio la tipologia di vino cui dedicarsi, come nel caso di ‘Sparkle’, che si concentra sul mondo del vino spumante secco italiano: tra i vini spumanti selezionati si può trovare Unic’o spumante brut . Altre guide associano il mondo del vino ad altri prodotti italiani come nel caso di ‘Il Golosario’ che utilizza le segnalazioni degli appassionati del turismo enogastronomico per individuare i migliori produttori di cose buone, i negozi e le boutique del gusto, le cantine con i loro vini più “golosi”, come nel caso del passito Luna di Candia.

Zone di produzione

Altro criterio che può essere usato quale discriminante è la zona di produzione delle uve e dei relativi vini come nel caso di ‘Emilia-Romagna da bere e da mangiare’ nella quale si trovano i vini delle cantine dell’Emilia-Romagna, degustati alla cieca dalle commissioni Ais di Romagna ed Emilia. In questo caso i sommelier propongono anche abbinamenti a piatti. Ad esempio lo spumante Perlage può essere un ottimo accompagnamento a tagliatelle con ragù di carne bianca, così come lo spumante Venus può far concludere in dolcezza il pasto, insieme a una fetta di crostata alla frutta e crema pasticcera.

Qualità al giusto prezzo

Un altro aspetto al quale le guide ai vini prestano sempre più attenzione è quello economico. Promuovere il vino buono, “che accompagna le tavole di tutti i giorni e che non fa male al conto in banca”. Questa è la filosofia che sta alla base di pubblicazioni quali ‘Berebene’ del Gambero Rosso, che segnala i migliori vini di ogni regione d’Italia e dove si trova ad esempio il Colli Piacentini Malvasia 50 Vendemmie  ma anche la ‘Guida essenziale ai vini d’Italia ‘di Doctor Wine, al secolo Daniele Cernilli, che ha al proprio interno una sezione dedicata ai vini che si contraddistinguono per il rapporto qualità/prezzo. Parte di questo lavoro è confluito in una guida ad hoc, sempre a cura di Cernilli, dedicata ai ‘Vini per tutte le tasche’. Una selezione nella quale l’asticella si abbassa comprendendo vini tra i 6 e i 15 euro. E’ inoltre possibile che la stessa etichetta si trovi su entrambe le guide firmate Doctor Wine, come nel caso del Bollo Rosso Gutturnio Riserva.

Quanti vini possono essere selezionati da una guida?

Non esiste un numero definito di vini presenti su una guida e neanche la quantità di etichette di un medesimo produttore: ad esempio la ‘Guida Oro’ Veronelli, nell’edizione 2023, ha, per esempio, una corposa presenza di Cantina Valtidone con ben 12 tra vini e spumanti selezionati. Stessa cosa si può dire per altre pubblicazioni quali ‘Annuario dei Migliori Vini d’Italia’, che analizza le più importanti aziende vinicole italiane o ancora ‘Vitae’, la guida vini curata dall’Associazione Italiana Sommelier con i vini recensiti da 900 degustatori e 2000 cantine selezionate.

Per conoscere meglio il vino ed affinare il proprio gusto, è sicuramente meglio ricorrere alla pratica più che alla teoria. Il nostro consiglio è, in conclusione, di affidarsi alle guide ma senza rinunciare all’esperienza del personale addetto disponibile nelle enoteche che potrà guidarci in una degustazione personalizzata e consapevole.

Leggi anche:

Cantina Valtidone premia la Scuola con il nuovo Concorso “Crea la mascotte!”
Lo Spumante si può abbinare a qualsiasi piatto? | Approfondimento

Torna su