
Il Ciclo Biologico della Vite: ingrossamento acino, invaiatura, cimatura | Approfondimento
Il ciclo Biologico del Grappolo
Luglio! La vegetazione, con il caldo degli ultimi 15-20 giorni, è esplosa, i viticoltori si affannano, sotto il rovente caldo estivo, a completare la seconda palizzatura dei germogli in parete. Spesso la “legatura” viene fatta a mano: in questo caso l’agricoltore esperto procede anche, avendo la forbice sempre a portata di mano, alla sfemminellatura, taglio delle punte delle femminelle (germogli dell’anno che si sviluppano da gemme pronte, poste all’ascella delle foglie) che ombreggiano eccessivamente l’uva e che competono con il grappolo, così come gli apici dei germogli principali, per le sostanze nutritive. Durante la legatura manuale si procede anche ad un primo arieggiamento dei grappoli togliendo, con cautela e cura per non far scottare l’uva, le foglie che coprono eccessivamente i grappoli.
La formazione del Grappolo, l’invaiatura
Finalmente si vede l’uva! E’ possibile iniziare a fare una stima della produzione presente in vigna…Tutte le varietà, la Malvasia aromatica di Candia, l’Ortrugo, la Barbera e la Croatina (detta localmente Bonarda) quest’ultimi due formeranno l’uvaggio del Gutturnio, il Pinot Nero e lo Chardonnay per le basi spumante su tutto il territorio della Val Tidone hanno formato il grappolo che risulta più o meno compatto o spargolo a seconda delle caratteristiche varietali, gli acini sono ancora verdi (fase erbacea dell’acino) e sono in progressivo ingrossamento.
Durante questa fase, detta “fase erbacea”, la bacca accumula acidi organici (malico e tartarico) ed incrementa velocemente le dimensioni grazie ad una intensa divisione cellulare. A questa fase seguirà, dopo qualche settimana, la fase traslucida o dell’invaiatura, con il cambio della colorazione delle bucce e accumulo di antociani per le varietà rosse, il progressivo rammollimento dei tessuti esterni dell’acino e la maturazione, durante la quale avverrà il progressivo aumento del contenuto zuccherino, prodotto dalla fotosintesi delle foglie della vite, e la progressiva diminuzione degli acidi organici. Tutte le fasi di ingrossamento e maturazione degli acini, così come anche tutte le fasi di sviluppo vegetativo, sono controllate dagli ormoni, le auxine, le gibberelline e le citochinine.
La fase di Cimatura
Grappolo e apice del germoglio sono in competizione ed ambedue richiamano sostanze nutritive (zuccheri) dalle foglie attive. Per limitare la competizione e agevolare la maturazione del grappolo, e per avere una vegetazione più ordinata, e dunque una fascia grappolo più arieggiata, a partire da fine fioritura e allegagione si procede a cimature leggere di parte della vegetazione che supera l’ultimo filo del filare e di parte delle femminelle. Viene eseguita con cimatrici a lame o coltelli che tagliano le punte dei germogli, e la tempistica è importante: non bisogna mai eseguire trappo tardivamente la cimatura e le cimature non devono mai essere troppo drastiche, si correrebbe il rischio di non riuscire a far formare alla vite abbastanza foglia giovane nuova, attivamente fotosintetizzante, importante per la maturazione finale dell’uva. I viticoltori più tradizionalisti non scoprono la fascia grappolo fino a fine giugno per paura dei temporali, si ritiene infatti che tra San Giovanni (24 giugno) e i SS. Pietro e Paolo (29 giugno) il rischio temporale sia molto alto, complice il caldo estivo elevato.
La gestione del Suolo nella stagione estiva
Il caldo estivo e l’umidità creano anche le condizioni adatte per lo sviluppo dell’oidio su grappolo, malattia fungina che viene combattuta con abbondante uso di zolfo spesso in polvere, dato nelle ore più fresche della giornata per evitare il rischio di bruciature sulla delicata buccia dell’acino. Una parete fogliare ben palizzata e con l’uva ben esposta rende il trattamento ancora più incisivo per la prevenzione del fungo, soprattutto per le varietà sensibili (Malvasia, Chardonnay e Ortrugo). Le stazioni meteo dislocate sul territorio ci indicano, poi, il rischio di insorgenza di peronospora e botrite guidando così gli agricoltori negli interventi.
Un altro aspetto importante è la gestione estiva del suolo: spesso in Val Tidone i vigneti vengono lavorati, nelle posizioni collinari, a file alterne per eliminare le erbe spontanee che competono per l’acqua con la vite. Nei filari in cui non si eseguono lavorazioni le essenze naturali sono sfalciate al fine di avere sempre un filare percorribile per i trattamenti fitosanitari anche se dovesse piovere. Il sotto-fila viene tenuto pulito con lavorazioni o trinciature.
I vigneti, adesso, sono tutti ordinatamente in spalliera e con il suolo pulito dalle erbe spontanee, il colpo d’occhio è magnifico!
Approfondimento a cura del nostro agronomo Dott. Agr. Sara Monaco.
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