La vendemmia | Approfondimento
Vendemmia significa raccolta delle uve, usate per produrre il vino. Questa parola, in realtà, esprime molto di più: ad essa sono legate emozioni ed esperienze di tante generazioni di viticoltori! In molti di noi, nati nel XX° secolo, suscita ad esempio ricordi di giornate fresche e nebbiosette di fine estate-inizio autunno caratterizzate, nella memoria, da una certa poesia.
Quando si vendemmia? In Val Tidone, per esempio, la raccolta, rigorosamente manuale, delle uve bianche (Ortrugo e Malvasia) partiva a fine settembre e quella delle uve rosse, con una pausa di diversi giorni tra bianche e rosse, iniziava ad ottobre. Tra i viticoltori più anziani c’è ancora il ricordo di vendemmie che si sono protratte fino all’inizio di novembre, come la vendemmia del 1973 o forse del 1974… le versioni dei viticoltori sono diverse, con l’uva ricoperta, da nevischio “ai Santi,” dunque il primo Novembre, o di vendemmie-epopee nel fango, nel 1992, con giornate caratterizzate da piogge incessanti che, alla fine, non hanno permesso la raccolta di interi vigneti di Barbera in versanti troppo ripidi per poter essere raggiunti anche solo a piedi.
La raccolta manuale
Sottolineo il termine “raccolta manuale”: intere squadre di vendemmiatori, spesso costituite da familiari e vicini di vigna, affollavano il vigneto raccogliendo l’uva in ceste di vimini chiamate “cavagne”, poi svuotate delicatamente in casse di legno, le scorbe di 60 Kg o di 90-100 Kg lasciate sulle “calaie”, (stradina sterrata di servizio del vigneto) e che successivamente venivano caricate sul carro, sempre, rigorosamente, a mano. Considerato che la resa media ad ettaro di un vigneto di Barbera, per solo esempio, è di circa 130 quintali, che corrisponde a tredicimila chilogrammi, immaginate lo sforzo fisico! I vigneti risuonavano di chiacchiere, canti e grida … Il capo famiglia spesso era anche il “colmatore” quello che sceglieva i grappoli più belli dalle cavagne e faceva la “colma” alle scorbe sistemando i grappoli in modo da rendere anche bello il carico. Ancora oggi alcuni viticoltori fanno la “ciuffa” o la “colma” nei rimorchi con l’uva raccolta a mano mantenendo la tradizione, con l’orgoglio di mostrare uva di qualità e un lavoro ben fatto. Questo tipo di vendemmia come si fa? La raccolta manuale moderna viene effettuata da squadre organizzate in modo che due vendemmiatori, abbinati al medesimo filare, raccolgano l’uva: fondamentale è che la velocità di raccolta sia contemporanea e ritmica per evitare che si possano tralasciare preziosi grappoli. Ogni vendemmiatore (o coppia di vendemmiatori) ha a disposizione una “cassa” o scorba alimentare in polietilene con doppia maniglia e con capienza in litri variabile (anche 65 lt!). Quando la cassa è piena viene lasciata sotto al filare e si prosegue con una nuova scorba. Un trattore, provvisto di muletto con vasca, passa nei filari già raccolti ed il personale che lo segue procede al primo svuotamento delle casse che, in tal modo, tornano disponibili per la raccolta. Quando la vasca del muletto è piena, il trattore va a scaricarne il contenuto nel rimorchio situato in prossimità del vigneto.
Le macchine raccoglitrici
La carenza di manodopera, anche straniera, oggi è ormai cronica. Non si trovano più vendemmiatori specializzati che sappiano come cogliere velocemente i grappoli senza danneggiarli e senza danneggiare la pianta e che, contemporaneamente, siano in grado di garantire un costo di raccolta economicamente sostenibile per l’agricoltore. Non si trovano spesso nemmeno vendemmiatori non specializzati che abbiano un minimo di ritmo di raccolta.
Le aziende con molta superficie vitata negli ultimi anni hanno aumentato il ricorso a macchine raccoglitrici. Questa scelta è però possibile nel solo caso in cui anche i vigneti aziendali siano stati rinnovati con la palificazione in ferro o legno, per poter essere raccolti a macchina senza danneggiare l’impianto. In tutti gli altri casi è obbligatoria la raccolta manuale che a volte resta anche una scelta del viticoltore, pur se l’impianto è perfettamente rispondente ai requisiti per la raccolta meccanica: in tanti vedono ancora la macchina raccoglitrice come una sorta di violenza per l’uva e per il vigneto.
In molti si rivolgono anche a cooperative, perlopiù con personale straniero, specializzate nelle diverse operazioni colturali della stagione come potatura, palizzamento e vendemmia. L’utilizzo di una cooperativa richiede però una superficie aziendale che possa essere interessante… le cooperative, infatti, non si “muovono” per aziende di piccole superfici che dunque sono quelle maggiormente in affanno nella ricerca di manodopera per poche giornate di lavoro.
Vendemmia e clima
Tra gli altri problemi della vendemmia vogliamo parlare del clima poi? Negli ultimi venti anni le vendemmie sono sempre più anticipate: le basi spumante che, fino a venti anni fa si coglievano verso il 20 di agosto, in questi ultimi anni, complice il cambiamento climatico, si vendemmiano prima di Ferragosto o addirittura ad inizio agosto! L’anticipo di raccolta, che ad un non addetto ai lavori può sembrare solo una curiosità o motivo di chiacchiere sul clima impazzito, per chi deve organizzare la vendemmia è una tragedia. Bisogna affrontare diverse problematiche. La coincidenza con le ferie estive della maggior parte delle persone, uffici inclusi. Il caldo estremo di agosto, con temperature che quest’anno raggiungevano e superavano i 40 °C pomeridiani rendendo impossibile la raccolta pomeridiana delle uve, sia per la salute dell’uomo che per la qualità delle uve. Le pratiche burocratiche per l’assunzione di personale sempre più complicate e difficili da completare nel mese di agosto…
Nonostante tutto, però, la vendemmia resta un momento magico per viticoltori, agronomi, enologi, cantinieri e tutti gli addetti alle diverse operazioni…soprattutto quando è passata e restano i racconti di episodi divertenti o strani accaduti. E, fra qualche anno, oltre alle storie che non abbiamo vissuto ma abbiamo sentito raccontare, aggiungeremo il ricordo della vendemmia 2022 che, al momento, concluso il ritiro delle uve bianche e iniziato il ritiro delle uve a bacca nera, sta dando, nel caso di Cantina Valtidone e dei suoi Soci, grandi soddisfazioni.
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